Il 9 aprile la Console Generale Tiziana d’Angelo ha inaugurato il padiglione italiano alla China Medical Equipment Fair. Quest’anno, la partecipazione italiana alla fiera – curata dall’Ufficio ICE di Shanghai – ha visto la presenza di 15 aziende del settore dei dispositivi medici.
All’evento erano presenti il Direttore dell’Ufficio ICE di Shanghai, Augusto Di Giacinto, l’Addetto Scientifico del Consolato Generale d’Italia a Shanghai, Vojko Bratina, il General Manager di Bracco, Valtero Canepa, il Professore Aldo Tagliabue dell’Istituto di Tecnologie Avanzate di Shenzhen, il Direttore degli Affari Medici di Recordati, Ben Xia e il Marketing Manager di Copan, Qing Chang.
Il padiglione di quest’anno presenta i risultati innovativi del “Made in Italy” nel campo delle apparecchiature mediche di alta gamma, delle tecnologie sostenibili e delle soluzioni incentrate sulla persona, rispondendo alla domanda globale di sviluppo sostenibile e di una maggiore efficienza diagnostica nel settore medico.
Nel suo intervento, la Console Generale d’Italia a Shanghai, Tiziana D’Angelo, ha sottolineato che l’evento rappresenta non solo un’occasione per celebrare la solida e crescente cooperazione tra Italia e Cina nel settore della sanità, ma anche per presentare e condividere alcuni degli aspetti più rilevanti dell’approccio italiano all’innovazione sanitaria.
Sul fronte dell’export, l’Italia registra risultati eccellenti in questo settore. Secondo i dati di Eurostat, nel 2024 le esportazioni italiane di dispositivi medici hanno raggiunto i 15 miliardi di dollari, con un incremento annuo del 31%. I dati delle dogane cinesi indicano che, nello stesso anno, la Cina ha importato dispositivi medici dall’Italia per un valore di 560 milioni di dollari, con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente.
Negli ultimi anni, la cooperazione tra Italia e Cina nel campo della tecnologia medica si è notevolmente approfondita, ottenendo risultati significativi in settori chiave come la diagnostica in vitro (IVD), la terapia intensiva e i materiali biomedici. La combinazione tra la tecnologia italiana nella produzione di apparecchiature mediche di alta gamma e la capacità produttiva su larga scala della Cina ha dato origine a un modello a doppia spinta basato su “sinergia tecnologica e integrazione di mercato”, offrendo prodotti di alta qualità a costi competitivi.